Corte di giustizia dell’Unione europea. Sentenza 30 aprile 2025, nella causa C-246/24, Generalstaatsanwaltschaft Frankfurt am Main (Esportazione di denaro contante in Russia)
il divieto di esportare in Russia banconote denominate in euro o in altra valuta ufficiale di uno Stato membro si applica anche quando il denaro è destinato a finanziare cure mediche. Possono essere trasportate soltanto le somme necessarie per pagare le spese di viaggio e di soggiorno.
In occasione di un controllo doganale all’aeroporto di Francoforte sul Meno (Germania), una passeggera aerea che intendeva recarsi in Russia è risultata in possesso di quasi 15 000 euro in banconote. Tale denaro era destinato non solo a coprire le sue spese di viaggio, ma anche a pagare trattamenti medici cui essa intendeva sottoporsi in Russia. Si trattava per l’esattezza di cure dentistiche, di un trattamento ormonale in una clinica di assistenza medica alla procreazione e di un trattamento di follow-up di un’operazione mammaria in una clinica di chirurgia plastica.
I doganieri hanno sequestrato tale denaro, ad eccezione di un migliaio di euro lasciatole a titolo di copertura delle spese di viaggio. Infatti, le misure restrittive adottate dall’Unione europea in risposta all’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina vietano di esportare (o vendere, fornire o trasferire) in Russia banconote denominate in euro o in altra valuta ufficiale di uno Stato membro.
Tale divieto mira ad evitare che il sistema economico russo benefici dell’accesso al denaro contante espresso in una tale valuta, onde aumentare ulteriormente i costi delle azioni della Russia nei confronti dell’Ucraina. Tale divieto non si applica tuttavia alle somme necessarie per l’uso personale del viaggiatore o dei familiari più stretti che lo accompagnano.
Il giudice tedesco investito di un procedimento penale contro la passeggera si è rivolto alla Corte di giustizia dell’Unione europea perché chiarisca se tale eccezione si estenda a spese mediche come quelle di cui trattasi.
La Corte risponde in senso negativo: l’esportazione da parte di una persona che si reca in Russia di banconote denominate in euro, per pagare trattamenti medici cui intende sottoporsi in tale paese, non costituisce un’esportazione necessaria per il suo uso personale.
Poiché l’Unione europea non ha limitato il diritto di recarsi in Russia, l’eccezione in questione mira esclusivamente a garantire che il viaggiatore disponga del denaro contante necessario per il viaggio e il soggiorno. Orbene, trattamenti medici come quelli di cui trattasi non rispondono a bisogni occasionati dal viaggio o dal soggiorno.
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