12 Stati membri chiedono l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale in una mossa coordinata per aumentare la spesa per la difesa

(Fonte: Commissione europea. Comunicato stampa. 30 Aprile 2025)

Ad oggi (30 Aprile 2025) 12 Stati membri hanno presentato alla Commissione una richiesta scritta di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale nell’ambito del patto di stabilità e crescita, nell’ambito del piano ReArm Europe/pacchetto Prontezza 2030 presentato nel marzo 2025. Si tratta di Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. Ulteriori richieste dovrebbero essere presentate in una fase successiva, in quanto diversi Stati membri hanno espresso il loro interesse ad avvalersi di questa clausola. 

L’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale offre agli Stati membri uno spazio di bilancio supplementare per aumentare la spesa per la difesa, pur rimanendo nell’ambito delle norme di bilancio dell’UE, in linea con il documento pubblicato dalla Commissione nell’ambito del piano ReArm Europe/pacchetto Prontezza 2030.

La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la sua minaccia alla sicurezza europea costituiscono circostanze eccezionali che esercitano una pressione significativa sulle finanze pubbliche degli Stati membri a causa dell’urgente necessità di sviluppare le loro capacità di difesa.

In risposta, l’UE ha presentato un ambizioso pacchetto sulla difesa, che offre leve finanziarie per stimolare gli investimenti nel settore della difesa dell’Unione, anche attraverso la clausola di salvaguardia nazionale. L’attivazione della clausola darà a tali Stati membri la possibilità di discostarsi dai loro percorsi di spesa netta approvati o dal loro percorso correttivo nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi. Tale flessibilità è prevista in caso di circostanze eccezionali che sfuggono al controllo dello Stato membro e che hanno un impatto significativo sulle sue finanze pubbliche, come avviene attualmente.

Per garantire la sostenibilità di bilancio a medio termine, la deviazione dal percorso di spesa netta raccomandato sarà limitata a un massimo dell’1,5 % del PIL di spesa aggiuntiva per la difesa per ogni anno di attivazione fino al 2028.

La Commissione valuterà ora le richieste presentate dagli Stati membri al fine di presentare raccomandazioni al Consiglio per attivare la clausola di salvaguardia nazionale nell’ambito del prossimo pacchetto del semestre europeo della primavera 2025. Il Consiglio disporrà quindi di un mese per decidere in merito. 

Contesto  

Insieme, l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale a fini di difesa e il prestito per l’azione di sicurezza per l’Europa (SAFE) costituiscono la spina dorsale del piano ReArm Europe / Readiness 2030, presentato il 19 marzo. Si tratta di un ambizioso pacchetto sulla difesa che fornisce agli Stati membri dell’UE leve finanziarie per stimolare un aumento degli investimenti nelle capacità di difesa. Nell’ambito del prestito SAFE, la Commissione raccoglierà fino a 150 miliardi di euro sui mercati dei capitali, attingendo al suo consolidato approccio di finanziamento unificato. L’utilizzo del prestito SAFE può essere integrato dall’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale, che consente agli Stati membri di aumentare in modo sostanziale e rapido i loro investimenti nella difesa europea.

Mentre in base alla clausola di salvaguardia nazionale gli Stati membri beneficeranno di uno spazio supplementare per la spesa per la difesa, le norme di bilancio dell’UE continuano ad applicarsi integralmente. Eventuali scostamenti dai percorsi di spesa netta approvati, diversi da quelli specificati, saranno monitorati a norma del regolamento (UE) 2024/1263 per l’intero periodo di attivazione.